martedì 5 febbraio 2008

Girasoli a confronto: Van Gogh, Sergio Tisselli


QUATTRO GIRASOLI APPASSITI

Vincent van Gogh
agosto- settembre 1887

olio su tela
cm 60 x 100


Nell'estate del 1887, Van Gogh, si procurava il mazzo di girasoli che avrebbe osservato appassire e poi seccare nel suo appartamento parigino. Il significato del girasole, da secoli inteso come metafora dell'Amore Sacro, dal momento che in questo fiore reattivo al moto del sole era quasi inevitabile scorgere l'immagine dell'anima umana naturalmente attratta dalla luce divina, deve aver profondamente suggestionato la mente di Van Gogh, da sempre affascinata dai rispecchiamenti nella natura di più profondi valori morali: probabilmente per Vincent, era l'amore appassionato provato per lo spettacolo della realtà a riflettersi magicamente in un fiore nel quale sembrano concentrarsi tutte le stagioni dell'anno.
In questi quattro girasoli appassiti è come se l'abbagliante luce solare lentamente si spegnesse in un lungo autunno, caldo e dorato,per declinare nelle tonalità sempre più spente dell'inverno. Improvvisamente sembrano poi acquistare aggressività e inquietante vitalità, con quei petali spinosi che si contorgono come lingue di fiamma attorno ad un cuore oscuro e pulsante e gli steli che si protendono fuori, quasi al limite della tela.

" ...forse saprai che la peonia è di Jeannin, l'altea appartiene a Quost, ma il girasole è in qualche modo mio..." Vincent Van Gogh
lettera al fratello Theo, Gennaio 1889




CAMPO DI GIRASOLI

Sergio Tisseli
acquerello
cm 30 x 40
2007


Un’atmosfera magica, quasi surreale, governa l’armonia dei diversi spazi , suddivisi con grande cura. Il cielo se pur ben delimitato, grazie alla calda luce del sole al tramonto, irrora tutto il campo di girasoli e sembra quasi attrarlo a se mentre piccole creature (un topo, un coniglio, una lepre) osservano al riparo il muoversi ritmato di questa natura fatata.
Un popolo di girasoli è rivolto verso quel chiarore che li avvolge come una nebbia leggera e che li chiama verso una nuova consapevolezza. Il richiamo è inevitabile. Fonte di vita.
In marcia disordinata, con i petali dischiusi, si apprestano a travolgere vecchi ruderi, retaggio di un senile passato . Il girasole di Van Gogh reclina invece i suoi petali , ricerca un’immobilità che più non lo renda complice di un’esistenza faticosa. Prima di essere dipinto è stato volutamente essiccato come rappresentazione di morte apparente; il girasole di Sergio Tisselli si espande invece nella ricerca di nuova energia, indispensabile fonte di vita .
Stupendi entrambi!

By Lory

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Come al solito illustrazione meravigliosa. Sei il mio fumettista preferito e in questo blog scopro nuove cose su di te! Sei granse!

Anonimo ha detto...

Paragone ardito ma ci stà!Il tema sono i girasoli e perchè non creare un filo conduttore fra artisti anche se operanti in un diverso contesto storico? Brava Loredana!

Anonimo ha detto...

leggere l'intero blog, pretty good