Nei primi dipinti del Paleolitico la pittura era tricromatica, quindi essenziale: il nero esprimeva la morte, il bianco la luce e il rosso la vita.
Nel corso dei secoli, il repertorio cromatico si è via via arricchito affiancandosi a significati simbolici caratterizzati spesso da ambivalenza.
Il nero, il bianco e il grigio
Il nero è l'oscurità totale, mentre il bianco è il massimo della luminosità: il primo induce ad un'idea negativa, mentre il secondo ad un'idea positiva.
A riguardo, il linguaggio parlato è un'esempio di questa valenza simbolica dei due colori usata spesso per esprimere dei concetti: fumata nera, lista nera, pecora nera e al contrario, fumata bianca, mosca bianca, magia bianca.
I nostri progenitori ricavavano il nero dal manganese e dal carbone di legna, in seguito questo colore venne ricavato dal carbone di vite, bruciando l'avorio e dalla corteccia di un albero brasiliano, il cosidetto legno azzuro.
Il bianco invece era in origine ricavato da cristalli di calcite, da conchiglie, da argille e in seguito da carbonato di calcio.
Raramente è possibile trovare il natura il nero totale e la sua percezione e basata su un meccanismo di contrasto, ha bisogno cioè della presenza di altri colori.
Anche il grigio è piuttosto raro in natura e compare solitamente come effetto ottico: è il colore delle armi, del calcestruzzo, dei macchinari industriali, ma anche della saggezza e delle cose del passato ricoperte di polvere.
Nel linguaggio parlato il grigio assume connotazioni positive e negative, come ad esempio:materia grigia, vita grigia, giornata grigia.
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martedì 11 dicembre 2007
CURIOSITA' : Hai mai provato ad immaginare un mondo senza colori?
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